Etnografia digitale.

Big, small? Human data!

I dati non sono entità astratte, ma capitoli di storie che parlano di donne e di uomini che vivono la loro vita, fanno la spesa, litigano con il customer service, si spostano sui mezzi pubblici e si battono per quello in cui credono.

Mai sentito parlare di etnografia digitale?

I dati quantitativi da soli non sono più sufficienti a posizionare una marca, un’azienda o un servizio su mercato sovraffollato da informazioni, post, app e siti web. Con buona pace del digital marketing tradizionale.

Oggi per impostare una strategia di comunicazione efficace e autentica – tanto quanto lo sono le azioni e le scelte delle persone al di là dello schermo – serve anche uno sguardo umanista, curioso ed empatico, che sappia leggere, interpretare e dare un senso agli insight.

Tutto questo ha un nome: etnografia digitale.

Conosci il tuo pubblico, migliora i tuoi contenuti.

Sentirai chiamarla anche netnografia. Non cambia il concetto: combinare l’approccio umanista con gli strumenti digitali significa avere una solida base antropologica su cui progettare la strategia di comunicazione aziendale.

L’etnografia digitale permette di:

 

  • scoprire i modi sorprendenti in cui i consumatori si comportano con i prodotti e i servizi;
  • allineare i dati umani alla strategia digitale, per ispirare una creatività che risolva bisogni reali e non sia solo estetica fine a sé stessa;
  • progettare una strategia dei contenuti (per i social, il blog, il sito, la newsletter, l’app, etc.) pensati per gli esseri umani e non per l’algoritmo di Facebook;
  • definire più chiaramente gli obiettivi della comunicazione e migliorare la strategia di advertising online;
  • avere uno sguardo sui cambiamenti in atto, per aiutare imprese e organizzazioni a pianificare il futuro.
etnografia digitale

Perché l’etnografia digitale è così efficace.

Intercettare abitudini, tensioni culturali e trend significa aumentare l’autenticità e l’efficacia di una comunicazione di tipo narrativo, studiata secondo le logiche dello storytelling. Cosa vuol dire?

Mentre i big data mostrano una fotografia quantitativa di cosa fanno le persone in rete e gli small data ci dicono il come lo fanno, gli human data riescono a spiegare il perché.

Visti su un grafico a torta o su un istogramma, i dati possono sembrare freddi: l’etnografia digitale restituisce loro calore umano ed emotivo, e li rende utili svelando il senso dietro ai numeri. Per la gioia di chi deve definire gli obiettivi di marketing, progettare la comunicazione, occuparsi di innovazione e revisionare prodotti o servizi.

Pensiero visibile collabora con Be Unsocial, osservatorio etnografico e studio di consulenza fondato da Alice Avallone, per aziende, agenzie di comunicazione, enti pubblici e privati in cerca di qualcosa che aggiunga umanità a dati e numeri. Una partnership che ci permette di avere una squadra di professionisti della netnografia e della comunicazione digitale, per studiare strategie di comunicazione a partire dall’osservazione dei comportamenti e dalle abitudini online delle persone.

Puoi conoscere Alice e scoprire di più sull’etnografia digitale guardando il video qui sotto o leggendo questo articolo.

La collaborazione con Be Unsocial è diventata anche un podcast.

Nella nuova serie “Umano digitale. Come esplorare il mondo senza uscire dalla Rete”, prodotta da Storie avvolgibili, la voce di Alice Avallone ci porta dentro l’antropologia digitale, per scoprire come un occhio umanista osserva la relazione tra le persone e la tecnologia.